CROATIAN  ENGLISH   ESPAÑOL  GREEK  NEDERLANDS  POLSKI  PORTUGUÊS EU   PORTUGUÊS BR  ROMANIAN  РУССКИЙ

What part will your country play in World War III?

By Larry Romanoff

 

The true origins of the two World Wars have been deleted from all our history books and replaced with mythology. Neither War was started (or desired) by Germany, but both at the instigation of a group of European Zionist Jews with the stated intent of the total destruction of Germany. The documentation is overwhelming and the evidence undeniable. (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) (8) (9) (10) (11)

 

That history is being repeated today in a mass grooming of the Western world’s people (especially Americans) in preparation for World War IIIwhich I believe is now imminent. It is evident that War Clouds are gathering. The signs are everywhere, with media coverage and open talk of war in many countries. The RAND Corporation have for years been preparing military scenarios for World War III, and NATO is reported to be currently doing so. Vast movements of NATO troops and equipment are either in preparation or process to surround Russia. The US is surrounding China with military bases including the world's largest in Guam. Both China and Russia are surrounded with nearly 400 US biological weapons labs. Iran is entirely vulnerable from the American military build-up in the Middle East.

READ MORE

   

FREE JULIAN ASSANGE

Thursday, December 5, 2019

IT -- Manlio Dinucci -- Summit Nato, si rafforza il partito della guerra


 NATO London summit
 Nato Summit
si rafforza il partito della guerra  
Manlio Dinucci


Macron ha parlato di «morte cerebrale» della Nato, altri la definiscono «moribonda». Siamo dunque di fronte a una Alleanza che, senza più una testa pensante, si sta sgretolando per effetto delle fratture interne? I litigi al Summit di Londra sembrano confermare tale scenario. Occorre però guardare alla sostanza, ai reali interessi su cui si fondano i rapporti tra gli alleati.  

Mentre a Londra Trump e Macron polemizzano sotto gli occhi delle telecamere, in Niger senza tanta pubblicità lo US Army Africa (Esercito Usa per l’Africa) trasporta con i suoi aerei cargo migliaia di soldati francesi e i loro armamenti in diversi avamposti in Africa Occidentale e Centrale per l’Operazione Barkhane, in cui Parigi impegna 4.500 militari, soprattutto delle forze speciali, con il sostegno di forze speciali Usa anche in azioni di combattimento. Contemporaneamente i droni armati Reaper, forniti dagli Usa alla Francia,  operano dalla Base aerea 101 a Niamey (Niger). Dalla stessa base decollano i  Reaper della US Air Force Africa (Forza aerea Usa per l’Africa), che vengono ora ridislocati nella nuova  base 201 di Agadez nel nord del paese, continuando a operare di concerto con quelli francesi.

Il caso è emblematico. Stati uniti, Francia e altre potenze europee, i cui gruppi multinazionali rivaleggiano per accaparrarsi mercati e materie prime, si compattano quando sono in gioco i loro interessi comuni. Ad esempio quelli che hanno nel Sahel ricchissimo di materie prime: petrolio, oro, coltan, diamanti, uranio. Ora però i loro interessi in questa regione, dove gli indici di povertà sono tra i più alti, vengono messi in pericolo dalle sollevazioni popolari e dalla presenza economica cinese. Da qui la Barkhane che, presentata come operazione anti-terrorismo, impegna gli alleati in una guerra di lunga durata con droni e forze speciali.

Il più forte collante che tiene unita la Nato è costituito dai comuni interessi del complesso militare industriale sulle due sponde dell’Atlantico. Esso esce rafforzato dal Summit di Londra. La Dichiarazione finale fornisce la principale motivazione per un ulteriore aumento della spesa militare: «Le azioni aggressive della Russia costituiscono una minaccia per la sicurezza Euro-Atlantica». Gli Alleati si impegnano non solo a portare la loro spesa militare almeno al 2% del Pil, ma a destinare almeno il 20% di questa all’acquisto di armamenti. Obiettivo  già raggiunto da 16 paesi su 29, tra cui l’Italia. Gli Usa investono a tale scopo oltre 200 miliardi di dollari nel 2019. I risultati si vedono. Il giorno stesso in cui si apriva il Summit Nato, la General Dynamics firmava con la US Navy un contratto da 22,2 miliardi di dollari, estendibili a 24, per la fornitura di 8 sottomarini della classe Virginia per operazioni speciali e missioni di attacco con missili Tomahawk anche a testata nucleare (40 per sottomarino).

Accusando la Russia (senza alcuna prova) di aver schierato missili nucleari a raggio intermedio e aver così affossato il Trattato Inf, il Summit decide «l’ulteriore rafforzamento della nostra capacità di difenderci con un appropriato mix di capacità nucleari, convenzionali e anti-missilistiche, che continueremo ad adattare: finché esisteranno armi nucleari, la Nato resterà una alleanza nucleare». In tale quadro si inserisce il riconoscimento dello spazio quale quinto campo operativo, in altre parole si annuncia un costosissimo  programma militare spaziale della Alleanza. È una cambiale in bianco data all’unanimità dagli Alleati al complesso militare industriale.

Per la prima volta, con la Dichiarazione del Summit, la Nato parla della «sfida» proveniente dalla crescente influenza e dalla politica internazionale della Cina, sottolineando «la necessità di affrontarla insieme come Alleanza». Il messaggio è chiaro: la Nato è più che mai necessaria a un Occidente la cui supremazia viene oggi messa in discussione da Cina e Russia. Risultato immediato: il Governo giapponese ha annunciato di aver comprato per 146 milioni di dollari l’isola disabitata di Mageshima, a 30 km dalle sue coste, per adibirla a sito di addestramento dei cacciabombardieri Usa schierati contro la Cina.  

il manifesto, 6 dicembre 2019

Resultado de imagem para picture of NATO EXIT COMITTATO NO GUERRA NO NATO
http://www.natoexit.it/ -- ITALIANO



«DICHIARAZIONE DI FIRENZE»
Per la creazione di un fronte internazionale NATO EXIT in tutti i paesi europei della NATO.
Geografo e geopolitologo. Libri più recenti: Laboratorio di geografia, Zanichelli 2014 ; Diario di viaggio, Zanichelli 2017 ; L’arte della guerra / Annali della strategia Usa/Nato 1990-2016, Zambon 2016, Guerra Nucleare. Il Giorno Prima 2017; Diario di guerra Asterios Editores 2018, Premio internazionale per l'analisi geostrategica assegnato il 7 giugno 2019 dal Club dei giornalisti del Messico, A.C.





No comments:

Post a Comment

Arriving in China

Ver a imagem de origem


APPEAL TO THE LEADERS OF THE NINE NUCLEAR WEAPONS’ STATES

(China, France, India, Israel, North Korea, Pakistan, Russia, the United Kingdom and the United States)

中文 DEUTSCH ENGLISH FRANÇAIS ITALIAN PORTUGUESE RUSSIAN SPANISH ROMÂNA





contributing author

to Cynthia McKinney's new COVID-19 anthology

'When China Sneezes'

When China Sneezes: From the Coronavirus Lockdown to the Global Politico-Economic Crisis

MOON OF SHANGHAI

MOON OF SHANGHAI
Click image

vp 2007

manlio

President of Russia Vladimir Putin:

Address to the Nation

Address to the Nation.


J Bacque

vp


The President of Russia delivered the Address to the Federal Assembly. The ceremony took place at the Manezh Central Exhibition Hall.


January 15, 2020

Joint news conference following a Normandy format summit

https://tributetoapresident.blogspot.com/2019/12/joint-news-conference-following.html

Joint news conference following the Normandy format summit.

Manlio

PISA BOOK FESTIVAL

convegno 2019

do the maths