CROATIAN  ENGLISH   ESPAÑOL  GREEK  NEDERLANDS  POLSKI  PORTUGUÊS EU   PORTUGUÊS BR  ROMANIAN  РУССКИЙ

What part will your country play in World War III?

By Larry Romanoff

 

The true origins of the two World Wars have been deleted from all our history books and replaced with mythology. Neither War was started (or desired) by Germany, but both at the instigation of a group of European Zionist Jews with the stated intent of the total destruction of Germany. The documentation is overwhelming and the evidence undeniable. (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) (8) (9) (10) (11)

 

That history is being repeated today in a mass grooming of the Western world’s people (especially Americans) in preparation for World War IIIwhich I believe is now imminent. It is evident that War Clouds are gathering. The signs are everywhere, with media coverage and open talk of war in many countries. The RAND Corporation have for years been preparing military scenarios for World War III, and NATO is reported to be currently doing so. Vast movements of NATO troops and equipment are either in preparation or process to surround Russia. The US is surrounding China with military bases including the world's largest in Guam. Both China and Russia are surrounded with nearly 400 US biological weapons labs. Iran is entirely vulnerable from the American military build-up in the Middle East.

READ MORE

   

FREE JULIAN ASSANGE

Monday, December 30, 2019

IT -- Manlio Dinucci -- Botti di fine anno: 50 bombe nucleari Usa dalla Turchia ad Aviano

image

Botti di fine anno: 

50 bombe nucleari Usa dalla Turchia ad Aviano 

Manlio Dinucci
«Cinquanta testate nucleari sarebbero pronte a traslocare dalla base turca di Incirlik, in Anatolia, alla base Usaf di Aviano, in Friuli Venezia Giulia, in quanto gli Usa diffiderebbero sempre più della fedeltà alla Nato del presidente turco Erdogan»: lo riporta l’Ansa citando quanto dichiarato dal generale a riposo Chuck Wald della US Air Force in una intervista all'agenzia Bloomberg il 16 novembre. Il fatto che l’Ansa e alcuni giornali ne parlino, anche se in ritardo, è comunque positivo. Ciò conferma quanto documenta da tempo il manifesto «Appare probabile – scrivevamo il 22 ottobre (ma l’Ansa allora ignorò la notizia) – che, tra le opzioni considerate a Washington, vi sia quella del trasferimento delle armi nucleari Usa dalla Turchia in un altro paese più affidabile. Secondo l’autorevole Bollettino degli Scienziati Atomici (Usa), la base aerea di Aviano può essere la migliore opzione europea dal punto di vista politico, ma probabilmente non ha abbastanza spazio per ricevere tutte le armi nucleari di Incirlik. Lo spazio si potrebbe però ricavare, dato che ad Aviano sono già iniziati lavori di ristrutturazione per accogliere le bombe nucleari B61-12».
In base a quanto riportato dall’Ansa il coordinatore nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, chiede al governo se conferma la notizia e di portare immediatamente il problema alla valutazione del parlamento, poiché l’Italia verrebbe «trasformata nel maggiore deposito di armi nucleari d’Europa e questo silenzio del governo italiano è inaccettabile». In realtà a tacere non è solo il governo ma lo stesso parlamento, dove la questione delle armi nucleari Usa in Italia è tabù. Sollevarla vorrebbe dire mettere in discussione il rapporto di sudditanza dell’Italia nei confronti degli Stati uniti.
L’Italia continua così ad essere base avanzata delle forze nucleari Usa. Secondo le ultime stime della Federazione degli scienziati americani, in ciascuna delle due basi italiane e in quelle in Germania, Belgio e Paesi Bassi vi sarebbero attualmente 20 B-61, per un totale di 100 più 50 a Incirlik in Turchia. Nessuno però può verificare quante siano in realtà. Dalle stime risulta che gli Usa stiano diminuendo il loro numero, fatto tutt’altro che tranquillizzante. Essi si preparano infatti a sostituirle con le nuove bombe nucleari B61-12. A differenza della B61 sganciata in verticale, la B61-12 si dirige verso l’obiettivo guidata da un sistema satellitare ed ha inoltre la capacità di penetrare nel sottosuolo, esplodendo in profondità per distruggere i bunker dei centri di comando. Il programma del Pentagono prevede la costruzione a partire dal 2021 di 500 B61-12, con un costo di circa 10 miliardi di dollari. Non si sa quante B61-12 verranno schierate in Italia né in quali basi, probabilmente non solo ad Aviano e Ghedi. Come risulta dallo stesso bando di progettazione pubblicato dal ministero della Difesa, i nuovi hangar di Ghedi potranno ospitare 30 caccia F-35 con 60 bombe nucleari B61-12, il triplo delle attuali B-61 (il manifesto, 28 novembre 2017).
Allo stesso tempo, gli Usa si preparano a schierare in Italia e altri paesi europei missili nucleari a gittata intermedia (tra 500 e 5500 km) con base a terra, analoghi agli euromissili eliminati dal Trattato Inf firmato nel 1987 da Usa e Urss. Accusando la Russia (senza alcuna prova) di averlo violato, gli Usa si sono ritirati dal Trattato, cominciando a costruire missili della categoria prima proibita: il 18 agosto hanno testato un nuovo missile da crociera e il 12 dicembre un nuovo missile balistico, quest’ultimo in grado di raggiungere l’obiettivo in pochi minuti. Contemporaneamente stanno rafforzando lo «scudo anti-missili» sull’Europa. Nella sua «risposta asimmetrica» la Russia comincia a schierare missili ipersonici che, in grado di raggiungere una velocità di 33.000 km/h e di manovrare, possono forare qualsiasi «scudo».
La situazione in cui ci troviamo è quindi molto più pericolosa di quanto dimostri la già allarmante notizia del probabile trasferimento delle bombe nucleari Usa da Incirlik ad Aviano.  In tale situazione domina il silenzio imposto dal vasto schieramento politico bipartisan responsabile del fatto che l’Italia, paese non-nucleare, ospiti e sia preparata a usare armi nucleari, violando il Trattato di non-proliferazione che ha ratificato. Responsabilità resa ancora più grave dal fatto che l’Italia, quale membro della Nato, si rifiuta di aderire  al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari votato a grande maggioranza dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

il manifesto, 31 dicembre 2019


Resultado de imagem para picture of NATO EXIT COMITTATO NO GUERRA NO NATO

http://www.natoexit.it/ -- ITALIANO



«DICHIARAZIONE DI FIRENZE»
Per la creazione di un fronte internazionale NATO EXIT in tutti i paesi europei della NATO.
Geografo e geopolitologo. Libri più recenti: Laboratorio di geografia, Zanichelli 2014 ; Diario di viaggio, Zanichelli 2017 ; L’arte della guerra / Annali della strategia Usa/Nato 1990-2016, Zambon 2016, Guerra Nucleare. Il Giorno Prima 2017; Diario di guerra Asterios Editores 2018, Premio internazionale per l'analisi geostrategica assegnato il 7 giugno 2019 dal Club dei giornalisti del Messico, A.C.





No comments:

Post a Comment

Arriving in China

Ver a imagem de origem


APPEAL TO THE LEADERS OF THE NINE NUCLEAR WEAPONS’ STATES

(China, France, India, Israel, North Korea, Pakistan, Russia, the United Kingdom and the United States)

中文 DEUTSCH ENGLISH FRANÇAIS ITALIAN PORTUGUESE RUSSIAN SPANISH ROMÂNA





contributing author

to Cynthia McKinney's new COVID-19 anthology

'When China Sneezes'

When China Sneezes: From the Coronavirus Lockdown to the Global Politico-Economic Crisis

MOON OF SHANGHAI

MOON OF SHANGHAI
Click image

vp 2007

manlio

President of Russia Vladimir Putin:

Address to the Nation

Address to the Nation.


J Bacque

vp


The President of Russia delivered the Address to the Federal Assembly. The ceremony took place at the Manezh Central Exhibition Hall.


January 15, 2020

Joint news conference following a Normandy format summit

https://tributetoapresident.blogspot.com/2019/12/joint-news-conference-following.html

Joint news conference following the Normandy format summit.

Manlio

PISA BOOK FESTIVAL

convegno 2019

do the maths