GRANDANGOLO







 
 

CROATIAN   ENGLISH   GREEK   NEDERLANDS   POLSKI   PORTUGUESE   ROMANIAN  SPANISH  РУССКИЙ

What part will your country play in World War III?

By Larry Romanoff

The true origins of the two World Wars have been deleted from all our history books and replaced with mythology. Neither War was started (or desired) by Germany, but both at the instigation of a group of European Zionist Jews with the stated intent of the total destruction of Germany. The documentation is overwhelming and the evidence undeniable. (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) (8) (9) (10) (11)

That history is being repeated today in a mass grooming of the Western world’s people (especially Americans) in preparation for World War IIIwhich I believe is now imminent

READ MORE

 
 

FREE JULIAN ASSANGE

Showing posts with label B61-12 Bomb. Show all posts
Showing posts with label B61-12 Bomb. Show all posts

Monday, November 30, 2020

IT -- Manlio Dinucci -- L'arte della guerrra -- La Bomba è pronta: tra breve in Italia

  

L’arte della guerra 

La Bomba è pronta: tra breve in Italia 

Manlio Dinucci

 ITALIANO  PORTUGUÊS

Un video, pubblicato il 23 novembre dai Sandia National Laboratories, mostra un caccia Usa F-35A che, volando a velocità supersonica a 3000 metri di quota, lancia una bomba nucleare B61-12 (dotata per il test di testata non-nucleare). La bomba non cade verticalmente ma plana, finché nella sezione di coda si accendono dei razzi che le imprimono un moto rotatorio e la B61-12 (guidata da un sistema satellitare) si dirige sull’obiettivo che colpisce 42 secondi dopo il lancio. 

Il test è stato effettuato il 25 agosto nel poligono di Tonopah nel deserto del Nevada. Un comunicato ufficiale conferma il suo pieno successo: si tratta della prova di un vero e proprio attacco nucleare che il caccia effettua a velocità supersonica e in assetto stealth (con le bombe nucleari collocate nella stiva interna) per penetrare attraverso le difese nemiche.

La B61-12 ha una testata nucleare con quattro opzioni di potenza selezionabili al momento del lancio a seconda dell’obiettivo da colpire. Ha la capacità di penetrare nel sottosuolo, esplodendo in profondità per distruggere i bunker dei centri di comando e altre strutture sotterranee.

Il programma del Pentagono prevede la costruzione di circa 500 B61-12, con un costo stimato di circa 10 miliardi di dollari (per cui ogni bomba viene a costare il doppio di quanto costerebbe se fosse costruita interamente in oro). È stato ufficialmente annunciato che la produzione in serie della nuova bomba nucleare comincerà nell’anno fiscale 2022, che inizia il 1° ottobre 2021 (ossia tra undici mesi).

Non si sa quante B61-12 verranno schierate dagli Usa in Italia, Germania, Belgio e Olanda per sostituire le B61 il cui numero effettivo è segreto. Foto satellitari mostrano che sono stati effettuati lavori di ristrutturazione nelle basi di Aviano e Ghedi in preparazione dell’arrivo delle nuove bombe nucleari, di cui saranno armati gli F-35A della US Air Force e, sotto comando Usa, quelli dell’Aeronautica italiana.

In quale situazione si troverà l’Italia, una volta che saranno schierati sul proprio territorio gli F-35A pronti all’attacco nucleare con le B61-12, è facilmente prevedibile. Quale base avanzata dello schieramento nucleare Usa in Europa diretto principalmente contro la Russia, l’Italia si troverà in una situazione ancora più pericolosa. Dipenderà ancor più di prima dalle decisioni strategiche prese a Washington, che comportano scelte politiche ed economiche lesive della nostra sovranità e dei nostri reali interessi nazionali.

Dovrà accrescere la spesa militare dagli attuali 26 a 36 miliardi di euro annui, cui si aggiungeranno secondo i piani oltre 60 miliardi stanziati a fini militari dal Ministero dello sviluppo economico e tratti (più gli interessi) dal Recovery Fund. L’Italia violerà ancor più di prima il Trattato di non-proliferazione, al quale ha aderito nel 1975 impegnandosi a «non ricevere da chicchessia armi nucleari né il controllo su tali armi, direttamente o indirettamente».

Rifiuterà ancora di più il recente Trattato Onu sulla abolizione delle armi nucleari, che stabilisce: «Ciascuno Stato parte che abbia sul proprio territorio armi nucleari, possedute o controllate da un altro Stato, deve assicurare la rapida rimozione di tali armi».

Per gettare un sasso nell’acqua stagnante di un parlamento che tace su tutto questo, l’on. Sara Cunial (Gruppo Misto) ha presentato una interrogazione a risposta scritta alla Presidenza del Consiglio e ai Ministeri della Difesa e degli Esteri. Dopo aver esposto i fatti sopracitati, l’interrogazione chiede

Ø  «se il Governo intende rispettare il Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari, ratificato dall’Italia nel 1975;

Ø  se intende firmare e ratificare il Trattato ONU sulla abolizione delle armi nucleari, che entra in vigore nel 2021;

Ø  se intende far sì, in base a quanto stabiliscono tali trattati, che gli Stati uniti rimuovano immediatamente qualsiasi arma nucleare dal territorio italiano e rinuncino a installarvi le nuove bombe B61-12 e altre armi nucleari».

Mentre aspettiamo di leggere la risposta del Governo, negli Usa fanno gli ultimi test della Bomba, che ci verranno a mettere sotto i piedi.

Manlio Dinucci

 

il manifesto, 1 dicembre 2020

Manlio Dinucci 

Geografo e geopolitologo. Libri più recenti: Laboratorio di geografia, Zanichelli 2014 ; Diario di viaggio, Zanichelli 2017 ; L’arte della guerra / Annali della strategia Usa/Nato 1990-2016, Zambon 2016, Guerra Nucleare. Il Giorno Prima 2017; Diario di guerra Asterios Editores 2018, Premio internazionale per l'analisi geostrategica assegnato il 7 giugno 2019 dal Club dei giornalisti del Messico, A.C.

Wednesday, October 7, 2020

SP -- Manlio Dinucci -- ‎«EL ARTE DE LA GUERRA»‎ -- Se prepara en Ghedi (Italia) la nueva ‎base para los F-35‎

 «EL ARTE DE LA GUERRA»

Se prepara en Ghedi (Italia) la nueva base para los F-35

por Manlio Dinucci

Estados Unidos prosigue la modernización de su arsenal nuclear. En violación del Tratado de No Proliferación nuclear, del cual es firmante, Italia alberga cada vez máarmamento nuclear estadounidense. 

RED VOLTAIRE | ROMA (ITALIA) | 7 DE OCTUBRE DE 2020

FRANÇAIS ITALIANO TÜRKÇE



En el aeropuerto militar de Ghedi, en la provincia italiana de Brescia, han comenzado los trabajos para la construcción de la principal base operativa de los aviones de guerra F-35A de la fuerza aérea italiana, capaces de portar bombas nucleares [estadounidenses]. 

La empresa de Bari Matarresse Spa, que ganó la licitación con una oferta de 91 millones de euros, construirá allí un hangar de más de 6 000 metros cuadrados para el mantenimiento de esos aviones y un inmueble para el puesto de mando y los simuladores de vuelo. Este último estará dotado de un sistema de aislamiento acústico para «evitar que se filtren conversaciones». 

La instalación tendrá dos pistas, dotadas cada una de 15 hangares que albergarán los aviones listos para el despegue. Esto último confirma lo que habíamos publicado hace 3 años, en la edición de Il Manifesto correspondiente al 28 de noviembre de 2017, cuando señalamos que el proyecto iniciado por la entonces ministro de Defensa Roberta Pinotti preveía el despliegue de al menos 30 cazabombarderos F-35A.


FR -- Manlio Dinucci -- L'Art de la Guerre -- À Ghedi on prépare la nouvelle base pour les F-35



Un F-35 exposé à l'Aerobase sur une photo de février dernier


« L’ART DE LA GUERRE »

À Ghedi on prépare la nouvelle base pour les F-35

par Manlio Dinucci 

FRANÇAIS ITALIANO

 

Dans l’aéroport militaire de Ghedi (Brescia) sont en train de commencer les travaux pour réaliser la principale base opérationnelle des chasseurs F-35A de l’Aéronautique italienne armés de bombes nucléaires. La Matarrese Spa de Bari, qui a obtenu l’adjudication avec une offre de 91 millions d’euros, construira un grand hangar pour la maintenance des chasseurs (plus de 6 000 m2) et un petit immeuble qui accueillera le commandement et les simulateurs de vol, doté d’une parfaite isolation thermo-accoustique « dans le but d’éviter des révélations de conversations ».

Deux lignes de vol seront réalisées, chacune avec 15 petits hangars à l’intérieur desquels se trouveront les chasseurs prêts au décollage. Ceci confirme ce que nous avions publié il y a trois ans [1], à savoir que le projet (lancé par Roberta Pinotti, alors ministre de la Défense) prévoyait le déploiement d’au moins 30 chasseurs F-35A.

L’aire où seront basés les F-35, clôturée et surveillée, sera séparée du reste de l’aéroport et top secret. La raison en est claire : à côté des nouveaux chasseurs seront basées à Ghedi, dans un dépôt secret qui n’apparaît pas dans l’adjudication, les nouvelles bombes états-uniennes B61-12.

De même que les actuelles B-61 dont sont armés les Tornado PA-200 du 6ème Stormo, les B61-12 seront contrôlées par l’unité spéciale états-unienne (704th Munitions Support Squadron de l’U.S. Air Force), « responsable de la réception, du stockage et de la maintenance des armes de la réserve de guerre US destinées au 6ème Stormo Otan de l’Aéronautique italienne ». Cette même unité de l’Aéronautique US a le devoir de « soutenir directement la mission d’attaque » du 6ème Stormo.

Des pilotes italiens sont déjà entraînés, dans les bases aériennes de Luke en Arizona et d’Eglin en Floride, à l’utilisation des F-35A y compris pour des missions d’attaque nucléaire sous commandement US.

Des chasseurs du même type, armés ou en tous cas armables avec les B61-12, sont déployés dans la base d’Amendola (Foggia), où ils ont déjà dépassé les 5 000 heures de vol. En plus de ceux-ci, il y aura les F-35 de l’U.S. Air Force déployés à Aviano avec les B61-12.

Le nouveau chasseur F-35A et la nouvelle bombe nucléaire B61-12 constituent un système d’arme intégré : l’utilisation de l’avion comporte l’usage de la bombe. Le ministre de la Défense Guerini (Pd) a confirmé que l’Italie maintient son engagement à acheter 90 chasseurs F-35, dont 60 de modèle A à capacité nucléaire.

La participation au programme du F-35, en tant que partenaire de second niveau, renforce l’ancrage de l’Italie aux États-Unis. L’industrie guerrière italienne, chapeautée par la société Leonardo qui gère le site des F-35 à Cameri (Novara), se trouve de plus en plus intégrée dans le gigantesque complexe militaro-industriel US chapeauté par la société Lockheed Martin, la plus grande industrie guerrière du monde, constructrice du F-35.

En même temps l’Italie —État non-nucléaire adhérent au Traité de non-prolifération qui lui interdit d’avoir des armes nucléaires sur son territoire— joue la toujours plus périlleuse fonction de base avancée de la stratégie nucléaire USA/OTAN contre la Russie et d’autres pays.

Sachant que chaque avion peut transporter en soute deux B61-12, rien que les 30 F-35 A de Ghedi auront une capacité d’au moins 60 bombes nucléaires. Selon la Fédération des scientifiques américains, la nouvelle bombe « tactique » B61-12 pour les F-35, que les USA déploieront en Italie et dans d’autres pays européens à partir de 2022, étant plus précise et en position rapprochée des objectifs, « aura la même capacité militaire que les bombes stratégiques déployées aux États-Unis ».

Il y a enfin la question, non encore définie, des coûts. Le Service de recherche du Congrès des États-Unis, en mai 2020, estime le prix moyen d’un F-35 à 108 millions de dollars, en précisant cependant que « c’est le prix de l’avion sans moteur », dont le coût est d’environ 22 millions. Une fois acheté, même à un prix moindre comme le promet pour l‘avenir Lockheed Martin, commence pour le F-35 la dépense pour sa mise à jour continue, pour la formation des équipages et pour son utilisation. Une heure de vol d’un F-35 —documente l’U.S. Air Force— coûte plus de 42 000 dollars. Cela signifie que rien que les 5 000 heures de vol effectuées par les F-35 d’Amendola ont coûté à nos caisses publiques 180 millions d’euros.

[1Il manifesto, 28 novembre 2017.

Manlio Dinucci

il manifesto06 octobre 2020

Thursday, January 2, 2020

SP -- Manlio Dinucci -- ‎50 bombas atómicas estadounidenses ‎podrían ser trasladadas de Turquía, ‎a Italia

Al precisar la posible reacción de Estados Unidos en caso de crisis en el seno de ‎la OTAN, el Pentágono ha precisado un plan de retirada de las bombas atómicas ‎estadounidenses desplegadas en Turquía. Y se confirma que, para Estados Unidos, ‎la mejor posición para el eventual redespliegue del armamento nuclear estadounidense ‎sería la base aérea de Aviano, en Italia. ‎

 | ROMA (ITALIA)  

JPEG - 31.9 KB
‎«Cincuenta cabezas nucleares estarían listas para su traslado de la base turca de Incirlik, ‎en Anatolia, a la base de la USAF (United States Air Force) en Aviano, en la región Friuli Venezia ‎Giulia, ya que Estados Unidos alberga cada vez más dudas sobre la fidelidad del presidente turco ‎Erdogan a la OTAN.» Eso anuncia la agencia italiana de prensa ANSA, que además cita las ‎declaraciones del general retirado Chuck Wald de la fuerza aérea estadounidense, entrevistado el ‎‎16 de noviembre por la agencia Bloomberg [1].‎

TUR -- Manlio Dinucci -- ABD’nin 50 nükleer bombası İncirlik’ten Aviano’ya nakledilecekÎ

NATO içerisinde olası bir krize vereceği tepkiyi hesaplayan ABD, Türkiye’de bulunan atom bombalarının geri çekilmesine yönelik planını belirledi. İtalya’nın Aviano üssünün stratejik açıdan bunların nakledilmesine çok uygun olduğu doğrulanıyor, ancak bunun için kapasitesinin yeterli olup olmayacağı ise bilinmiyor.

 | ROMA (İTALYA) 



JPEG - 31.9 kb
« Elli nükleer savaş başlığının Anadolu’daki İncirlik Üssü’nden, Friuli Venezia Guilia bölgesindeki Aviano USAF Üssü’ne nakledilmeye hazır olduğu belirtiliyor, çünkü ABD, Türk Cumhurbaşkanı Erdoğan’ın NATO’ya sadakatinden gün geçtikçe daha çok şüphe ediyor »: Emekli US Air Force generali Chuchk Wald’ın 16 Kasım’da Bloomberg Ajansı’nda yer alan bir mülakatında söylediklerini aktaran ANSA (İtalyan haber ajansı) böyle yazıyor [1].

FR -- Manlio Dinucci -- 50 bombes nucléaires USA arrivent de Turquie à Aviano


image
50 bombes nucléaires USA arrivent 
de Turquie à Aviano
Manlio Dinucci


“Cinquante têtes nucléaires seraient prêtes à être transférées de la base turque d’Incirlik, en Anatolie, à la base Usaf d’Aviano, dans la région Friuli Venezia Giulia, car les USA douteraient de plus en plus de la fidélité à l’OTAN du président turc Erdogan” : c’est ce que rapporte l’Ansa (Agence de presse italienne) citant ce qu’a déclaré le général à la retraite Chuck Wald de la US Air Force dans une entrevue à l’agence Bloomberg du 16 novembre.

   
Le fait que l’Ansa et certains journaux en parlent, même avec retard, est en tous cas positif. Cela confirme ce que documente depuis longtemps il manifesto. “Il semble probable -écrivions-nous le 22 octobre (mais l’Ansa ignora alors l’information)- que, parmi les options considérées à Washington, il y ait celle du transfert des armes nucléaires USA de la Turquie vers un autre pays plus fiable. Selon le très sérieux Bulletin des Scientifiques Atomiques (USA), la base aérienne d’Aviano peut être la meilleure option européenne du point de vue politique, mais elle n’a probablement pas assez de place pour recevoir toutes les armes nucléaires d’Incirlik. La place pourrait toutefois être obtenue, puisqu’à Aviano ont déjà commencé des travaux de restructuration pour accueillir les bombes nucléaires B61-12”.

Sur la base de ce qu’a rapporté l’Ansa le coordinateur national des Verts, Angelo Bonelli, demande au gouvernement s’il confirme l’information et de porter immédiatement le problème devant le parlement, puisque l’Italie se trouverait “transformée en plus grand dépôt d’armes nucléaires d’Europe et ce silence du gouvernement italien est inacceptable”. En réalité ce n’est pas seulement le gouvernement qui se tait mais le parlement lui-même, où la question des armes nucléaires USA en Italie est tabou. La soulever voudrait dire mettre en discussion le rapport de sujétion de l’Italie à l’égard des États-Unis.

L’Italie continue ainsi à être une base avancée des forces nucléaires USA. Selon les dernières estimations de la Fédération des scientifiques américains, dans chacune des deux bases italiennes et dans celles qui sont en Allemagne, Belgique et Pays-Bas il y aurait actuellement 20 B-61, pour un total de 100 plus 50 à Incirlik en Turquie. Mais personne ne peut vérifier combien il y en a en réalité. D’après les estimations il s’avère que les USA sont en train de diminuer leur nombre, ce qui n’a rien de tranquillisant. En effet ils se préparent à les remplacer par les nouvelles bombes nucléaires B61-12. À la différence de la B61 larguée à la verticale, la B61-12 se dirige vers l’objectif guidée par un système satellitaire et a en outre la capacité de pénétrer dans le sous-sol, en explosant en profondeur pour détruire les bunkers des centres de commandement. Le programme du Pentagone prévoit la construction à partir de 2021 de 500 B61-12, pour un coût d’environ 10 milliards de dollars. On ne sait pas combien de B61-12 seront stockées en Italie ni dans quelles bases, probablement pas seulement à Aviano et Ghedi. Comme Comme il résulte de l’avis de projet publié par le ministère de la Défense, les nouveaux hangars de Ghedi pourront accueillir 30 chasseurs F-35 avec 60 bombes nucléaires B61-12, le triple des actuelles B61 (il manifesto, 28 novembre 2017).

En même temps, les USA se préparent à déployer en Italie et dans d’autres pays européens des missiles nucléaires à portée intermédiaire (entre 500 et 5.500 km) avec base à terre, analogues aux euromissiles éliminés par le Traité FNI signé en 1987 par les USA et l’URSS. Après avoir accusé la Russie (sans aucune preuve) de l’avoir violé, les USA se sont retirés du Traité, et ont commencé à construire des missiles de la catégorie interdite : le 18 août ils ont testé un nouveau missile de croisière et le 12 décembre un nouveau missile balistique, ce dernier étant en capacité d’atteindre l’objectif en quelques minutes. Simultanément ils renforcent le “bouclier anti-missiles” sur l’Europe. Dans sa “réponse asymétrique” la Russie commence à déployer des missiles hypersoniques qui, en mesure d’atteindre la vitesse de 33.000km/h et de manoeuvrer, peuvent percer n’importe quel “bouclier”.

La situation dans laquelle nous nous trouvons est donc beaucoup plus dangereuse que ce que démontre la déjà alarmante nouvelle du probable transfert des bombes nucléaires USA d’Incirlik à Aviano. Dans cette situation ce qui domine est le silence imposé par le large alignement politique bi-partisan responsable du fait que l’Italie, pays non-nucléaire, accueille et soit préparée à utiliser des armes nucléaires, violant le Traité de non-prolifération qu’elle a ratifié. Responsabilité rendue plus grave encore par le fait que l’Italie, en tant que membre de l’OTAN, refuse d’adhérer au Traité sur l’interdiction des armes nucléaires voté à la grande majorité de l’Assemblée Générale des Nations Unies.

Édition de mardi 31 décembre 2019 de il manifesto


Traduit de l’italien par Marie-Ange Patrizio

Resultado de imagem para picture of NATO EXIT COMITTATO NO GUERRA NO NATO

DÉCLARATION DE FLORENCE
Pour un front international pour la sortie de l’OTAN/NATO
DANSK DEUTSCH ENGLISH ESPAÑOL  FRANÇAIS ITALIANO  NEDERLANDS
PORTUGUÊS ROMÎNA SLOVENSKÝ SVENSKA TÜRKÇE РУССКИЙ

Manlio Dinucci

Géographe et géopolitologue. Derniers ouvrages publiés : Laboratorio di geografia, Zanichelli 2014 ; Diario di viaggio, Zanichelli 2017 ; L’arte della guerra / Annali della strategia Usa/Nato 1990-2016, Zambon 2016, Guerra Nucleare. Il Giorno Prima 2017; Diario di guerra Asterios Editores 2018; Premio internazionale per l'analisi geostrategica assegnato il 7 giugno 2019 dal Club dei giornalisti del Messico, A.C.(Prix international pour l’analyse géostratégique attribué le 7 juin 2019 par le Club des Journalistes du Mexique, A.C.)

Monday, December 30, 2019

PT -- Manlio Dinucci -- Fogos de artifício de fim de ano: 50 bombas nucleares USA da Turquia para Aviano


image


 Fogos de artifício de fim de ano: 
 50 bombas nucleares USA da Turquia para Aviano 
Manlio Dinucci
ITALIANO PORTUGÊS

  “Cinquenta ogivas nucleares estariam prontas para mudar da base turca de Incirlik, na Anatólia, para a base USAF de Aviano, em Friuli Venezia Giulia, já que os EUA desconfiam cada vez mais da lealdade à NATO do presidente turco Erdogan”: relata a ANSA citando o que foi declarado pelo general aposentado da Força Aérea dos EUA, Chuck Wald, numa entrevista à Bloomberg, em 16 de Novembro. O facto da ANSA e alguns jornais falarem sobre este assunto, mesmo tarde, ainda é positivo. Isto confirma o que il manifesto documentou há muito tempo. "Parece provável - escrevemos em 22 de Outubro (mas a ANSA ignorou a notícia) - que, entre as opções consideradas em Washington, há a transferência de armas nucleares dos EUA da Turquia para outro país mais confiável. Segundo o Atomic Scientists Bulletin (EUA), a base aérea de Aviano pode ser a melhor opção europeia do ponto de vista político, mas provavelmente não tem espaço suficiente para receber todas as armas nucleares da Incirlik. O espaço poderia, no entanto, ser obtido, dado que já havia começado em Aviano, o trabalho de reestruturação para acolher as bombas nucleares B61-12 ».
Baseado no que foi relatado pela ANSA, o coordenador nacional dos Verdes, Angelo Bonelli, pergunta ao governo se confirma a notícia e traz imediatamente o problema à avaliação do Parlamento, pois que a Itália seria “transformada no maior depósito de armas nucleares da Europa e este silêncio do governo italiano é inaceitável”. Na realidade, não é só o governo que está calado, mas o próprio Parlamento, onde a questão das armas nucleares dos EUA em Itália, é tabu. Levantá-la significaria questionar a relação de sujeição da Itália aos Estados Unidos.
Assim, a Itália continua a ser a base avançada das forças nucleares USA. Segundo as últimas estimativas da Federação de Cientistas Americanos, em cada uma das duas bases italianas e nas da Alemanha, Bélgica e Holanda, actualmente existem 20 bombas B61 para um total de 100 mais 50 em Incirlik, na Turquia. No entanto, ninguém pode verificar quantas são na realidade. Das estimativas resulta que os USA estão a diminuir o seu número, o que está longe de ser tranquilizador. Eles estão a preparar-se para substituí-las pelas novas bombas nucleares B61-12. Diferentemente da B61, lançada verticalmente, a B61-12 segue em direcção ao alvo, guiada por um sistema de satélite e também tem a capacidade de penetrar no subsolo, explodindo em profundidade para destruir os bunkers dos centros de comando. O programa do Pentágono planeia, a partir de 2021,  construir 500 bombas B61-12 com um custo de aproximadamente 10 biliões de dólares. Não se sabe quantas B61-12 serão instaladas em Itália, nem em que bases, provavelmente não só em Aviano e Ghedi. Como mostra o mesmo anúncio do projecto, publicado pelo Ministério da Defesa, os novos hangares de Ghedi poderão hospedar 30 caças F-35 com 60 bombas nucleares B61-12, o triplo das actuais B-61 (il manifesto, 28 de Novembro de 2017).
Ao mesmo tempo, os USA estão a preparar-se para instalar mísseis nucleares terrestres (entre 500 e 5.500 km) na Itália e em outros países europeus, semelhantes aos Euromísseis eliminados pelo Tratado INF, assinado em 1987 pelos USA e pela URSS. Acusando a Rússia (sem qualquer prova) de tê-lo violado, os USA retiraram-se do Tratado, começando a construir mísseis da categoria proibida: em 18 de Agosto eles testaram um novo míssil de cruzeiro e, em 12 de Dezembro, um novo míssil balístico, este último capaz de atingir o objectivo em poucos minutos. Ao mesmo tempo, estão a fortalecer o “escudo antimísseis” na Europa. Na sua “resposta assimétrica”, a Rússia começa a instalar mísseis hipersónicos que, capazes de atingir uma velocidade de 33.000 km/h e de manobrar, podem perfurar qualquer “escudo”.
A situação em que nos encontramos é, portanto, muito mais perigosa do que demonstra a notícia já alarmante da provável transferência de bombas nucleares USA de Incirlik para Aviano. Nesta situação, domina o silêncio imposto pela vasta coligação política bipartidária responsável pelo facto da Itália, país não nuclear, albergar e estar preparada para usar armas nucleares, violando o Tratado de Não Proliferação que ratificou. Essa responsabilidade torna-se ainda mais grave, pelo facto da Itália, como membro da NATO, se recusar a aderir ao Tratado sobre a Proibição de armas nucleares (Tratado ONU), votado por uma grande maioria da Assembleia Geral das Nações Unidas.
il manifesto, 30 de Dezembro de 2019

Resultado de imagem para picture of NATO EXIT COMITTATO NO GUERRA NO NATO
http://www.natoexit.it/ -- ITALIANO



DECLARAÇÃO DE FLORENÇA
Para uma frente internacional NATO EXIT, 
em todos os países europeus da NATO

IT -- Manlio Dinucci -- Botti di fine anno: 50 bombe nucleari Usa dalla Turchia ad Aviano

image

Botti di fine anno: 

50 bombe nucleari Usa dalla Turchia ad Aviano 

Manlio Dinucci
«Cinquanta testate nucleari sarebbero pronte a traslocare dalla base turca di Incirlik, in Anatolia, alla base Usaf di Aviano, in Friuli Venezia Giulia, in quanto gli Usa diffiderebbero sempre più della fedeltà alla Nato del presidente turco Erdogan»: lo riporta l’Ansa citando quanto dichiarato dal generale a riposo Chuck Wald della US Air Force in una intervista all'agenzia Bloomberg il 16 novembre. Il fatto che l’Ansa e alcuni giornali ne parlino, anche se in ritardo, è comunque positivo. Ciò conferma quanto documenta da tempo il manifesto «Appare probabile – scrivevamo il 22 ottobre (ma l’Ansa allora ignorò la notizia) – che, tra le opzioni considerate a Washington, vi sia quella del trasferimento delle armi nucleari Usa dalla Turchia in un altro paese più affidabile. Secondo l’autorevole Bollettino degli Scienziati Atomici (Usa), la base aerea di Aviano può essere la migliore opzione europea dal punto di vista politico, ma probabilmente non ha abbastanza spazio per ricevere tutte le armi nucleari di Incirlik. Lo spazio si potrebbe però ricavare, dato che ad Aviano sono già iniziati lavori di ristrutturazione per accogliere le bombe nucleari B61-12».
In base a quanto riportato dall’Ansa il coordinatore nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, chiede al governo se conferma la notizia e di portare immediatamente il problema alla valutazione del parlamento, poiché l’Italia verrebbe «trasformata nel maggiore deposito di armi nucleari d’Europa e questo silenzio del governo italiano è inaccettabile». In realtà a tacere non è solo il governo ma lo stesso parlamento, dove la questione delle armi nucleari Usa in Italia è tabù. Sollevarla vorrebbe dire mettere in discussione il rapporto di sudditanza dell’Italia nei confronti degli Stati uniti.
L’Italia continua così ad essere base avanzata delle forze nucleari Usa. Secondo le ultime stime della Federazione degli scienziati americani, in ciascuna delle due basi italiane e in quelle in Germania, Belgio e Paesi Bassi vi sarebbero attualmente 20 B-61, per un totale di 100 più 50 a Incirlik in Turchia. Nessuno però può verificare quante siano in realtà. Dalle stime risulta che gli Usa stiano diminuendo il loro numero, fatto tutt’altro che tranquillizzante. Essi si preparano infatti a sostituirle con le nuove bombe nucleari B61-12. A differenza della B61 sganciata in verticale, la B61-12 si dirige verso l’obiettivo guidata da un sistema satellitare ed ha inoltre la capacità di penetrare nel sottosuolo, esplodendo in profondità per distruggere i bunker dei centri di comando. Il programma del Pentagono prevede la costruzione a partire dal 2021 di 500 B61-12, con un costo di circa 10 miliardi di dollari. Non si sa quante B61-12 verranno schierate in Italia né in quali basi, probabilmente non solo ad Aviano e Ghedi. Come risulta dallo stesso bando di progettazione pubblicato dal ministero della Difesa, i nuovi hangar di Ghedi potranno ospitare 30 caccia F-35 con 60 bombe nucleari B61-12, il triplo delle attuali B-61 (il manifesto, 28 novembre 2017).
Allo stesso tempo, gli Usa si preparano a schierare in Italia e altri paesi europei missili nucleari a gittata intermedia (tra 500 e 5500 km) con base a terra, analoghi agli euromissili eliminati dal Trattato Inf firmato nel 1987 da Usa e Urss. Accusando la Russia (senza alcuna prova) di averlo violato, gli Usa si sono ritirati dal Trattato, cominciando a costruire missili della categoria prima proibita: il 18 agosto hanno testato un nuovo missile da crociera e il 12 dicembre un nuovo missile balistico, quest’ultimo in grado di raggiungere l’obiettivo in pochi minuti. Contemporaneamente stanno rafforzando lo «scudo anti-missili» sull’Europa. Nella sua «risposta asimmetrica» la Russia comincia a schierare missili ipersonici che, in grado di raggiungere una velocità di 33.000 km/h e di manovrare, possono forare qualsiasi «scudo».
La situazione in cui ci troviamo è quindi molto più pericolosa di quanto dimostri la già allarmante notizia del probabile trasferimento delle bombe nucleari Usa da Incirlik ad Aviano.  In tale situazione domina il silenzio imposto dal vasto schieramento politico bipartisan responsabile del fatto che l’Italia, paese non-nucleare, ospiti e sia preparata a usare armi nucleari, violando il Trattato di non-proliferazione che ha ratificato. Responsabilità resa ancora più grave dal fatto che l’Italia, quale membro della Nato, si rifiuta di aderire  al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari votato a grande maggioranza dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

il manifesto, 31 dicembre 2019


Resultado de imagem para picture of NATO EXIT COMITTATO NO GUERRA NO NATO

http://www.natoexit.it/ -- ITALIANO



«DICHIARAZIONE DI FIRENZE»
Per la creazione di un fronte internazionale NATO EXIT in tutti i paesi europei della NATO.
Geografo e geopolitologo. Libri più recenti: Laboratorio di geografia, Zanichelli 2014 ; Diario di viaggio, Zanichelli 2017 ; L’arte della guerra / Annali della strategia Usa/Nato 1990-2016, Zambon 2016, Guerra Nucleare. Il Giorno Prima 2017; Diario di guerra Asterios Editores 2018, Premio internazionale per l'analisi geostrategica assegnato il 7 giugno 2019 dal Club dei giornalisti del Messico, A.C.

Arriving in China

Ver a imagem de origem


APPEAL TO THE LEADERS OF THE NINE NUCLEAR WEAPONS’ STATES

(China, France, India, Israel, North Korea, Pakistan, Russia, the United Kingdom and the United States)

中文 DEUTSCH ENGLISH FRANÇAIS ITALIAN PORTUGUESE RUSSIAN SPANISH ROMÂNA





contributing author

to Cynthia McKinney's new COVID-19 anthology

'When China Sneezes'

When China Sneezes: From the Coronavirus Lockdown to the Global Politico-Economic Crisis

MOON OF SHANGHAI

MOON OF SHANGHAI
Click image

vp 2007

manlio

President of Russia Vladimir Putin:

Address to the Nation

Address to the Nation.


J Bacque

vp


The President of Russia delivered the Address to the Federal Assembly. The ceremony took place at the Manezh Central Exhibition Hall.


January 15, 2020

Joint news conference following a Normandy format summit

https://tributetoapresident.blogspot.com/2019/12/joint-news-conference-following.html

Joint news conference following the Normandy format summit.

Manlio

PISA BOOK FESTIVAL

convegno 2019

do the maths