The true origins of the two World Wars have been deleted from all our history books and replaced with mythology. Neither War was started (or desired) by Germany, but both at the instigation of a group of European Zionist Jews with the stated intent of the total destruction of Germany. The documentation is overwhelming and the evidence undeniable. (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) (8) (9) (10) (11)
That history is being repeated today in a mass grooming of the Western world’s people (especially Americans) in preparation for World War III – which I believe is now imminent.
IT -- Manlio Dinucci -- L'arte della Guerra -- RAND CORP: COME ABBATERE LA RUSSIA
L’arte della guerra
Rand
Corp: come abbattere la Russia
Manlio
Dinucci
Costringere l’avversario a estendersi
eccessivamente per sbilanciarlo e abbatterlo: non è una mossa di judo ma il piano
contro la Russia elaborato dalla Rand Corporation, il più influente think tank
Usa che, con uno staff di migliaia di esperti, si presenta come la più
affidabile fonte mondiale di intelligence e analisi politica per i governanti
degli Stati uniti e i loro alleati. La Rand Corp. si vanta di aver contribuito
a elaborare lastrategia a lungo termine
che permise agli Stati uniti di uscire vincitori dalla guerra fredda,
costringendo l’Unione Sovietica a consumare le proprie risorse economiche nel
confronto strategico.
A questo modello si ispira il nuovo piano,
«Overextending and Unbalancing Russia»,
pubblicato dalla Rand. Secondo i suoi analisti, la Russia resta un potente
competitore degli Stati uniti in alcuni campi fondamentali. Per questo gli Usa
devono perseguire, insieme ai loro alleati, una strategia complessiva a lungo
termine che sfrutti le sue vulnerabilità. Vengono quindi analizzati vari modi
per costringere la Russia a sbilanciarsi, indicando per ciascuno le probabilità
di successo, i benefici, i costi e rischi per gli Usa.
Gli analisti della Rand ritengono che la
maggiore vulnerabilità della Russia sia quella economica, dovuta alla sua forte
dipendenza dall’export di petrolio e gas, i cui introiti possono essere ridotti
appesantendo le sanzioni e accrescendo
l’export energetico Usa. Si deve far sì che l’Europa diminuisca
l’importazione di gas naturale russo, sostituendolo con gas naturale liquefatto
trasportato via mare da altri paesi.
Un altro modo per danneggiare nel tempo
l’economia della Russia è quello di incoraggiare
l’emigrazione di personale qualificato, in particolare giovani russi con un
alto grado di istruzione.
In campo ideologico e informativo, occorre incoraggiare le proteste interne
e allo stesso tempo minare l’immagine della Russia all’esterno, espellendola da
forum internazionali e boicottando gli eventi sportivi internazionali che essa
organizza.
In campo geopolitico, armare l’Ucraina permette agli Usa di sfruttare il punto di maggiore
vulnerabilità esterna della Russia, ma ciò deve essere calibrato per tenere
la Russia sotto pressione senza arrivare a un grande conflitto in cui essa
avrebbe la meglio.
In
campo militare gli Usa possono avere alti benefici, con bassi costi e rischi,
dall’accrescimento delle forze terrestri
dei paesi europei della Nato in funzione anti-Russia.
Gli Usa possono avere alte probabilità di
successo e alti benefici, con rischi moderati, soprattutto investendo maggiormente in bombardieri strategici e missili da attacco
a lungo raggio diretti contro la Russia.
Uscire
dal Trattato Inf e schierare in Europa nuovi missili nucleari a raggio
intermedio puntati sulla Russia assicura loro alte probabilità di successo, ma comporta
anche alti rischi. Calibrando ogni opzione per ottenere l’effetto desiderato –
concludono gli analisti della Rand – la Russia finirà col pagare il prezzo più
alto nel confronto con gli Usa, ma anche questi dovranno investire grosse
risorse sottraendole ad altri scopi. Preannunciano così un ulteriore forte
aumento della spesa militare Usa/Nato a scapito delle spese sociali.
Questo è il futuro che ci prospetta la
Rand Corporation, il più influente think tank dello Stato profondo, ossia del
centro sotterraneo del potere reale detenuto dalle oligarchie economiche, finanziarie
e militari, quello che determina le scelte strategiche non solo degli Usa ma
dell’intero Occidente.
Le «opzioni»
previste dal piano sono in realtà solo varianti della stessa strategia di
guerra, il cui prezzo in termini di sacrifici
e rischi viene pagato da tutti noi.
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