The true origins of the two World Wars have been deleted from all our history books and replaced with mythology. Neither War was started (or desired) by Germany, but both at the instigation of a group of European Zionist Jews with the stated intent of the total destruction of Germany. The documentation is overwhelming and the evidence undeniable. (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) (8) (9) (10) (11)
That history is being repeated today in a mass grooming of the Western world’s people (especially Americans) in preparation for World War III – which I believe is now imminent.
IT -- Manlio Dinucci, Portavoce del Comitato No Guerra No Nato, premiato dal Club de Periodistas de México, A.C.
Manlio
Dinucci,
Portavoce del Comitato No Guerra
No Nato,
premiato dal Club de Periodistas
de México, A.C. PORTUGUÊS
Tra i premiati del Concorso nazionale e internazionale di giornalismo, promosso
dal Club de Periodistas de México, figura quest’anno anche Manlio Dinucci,
portavoce del Comitato No Guerra No Nato.
Il Club
de Periodistas, nato negli anni Cinquanta, vanta una lunga storia di lotte per
la libertà di espressione, per un giornalismo indipendente e veritiero,
sfidando i poteri forti aperti e occulti a rischio anche della vita.
I
vincitori del Concorso – scelti da una giuria indipendente – sono stati
presentati nella cerimonia di assegnazione del Premio, a Città del Messico,
da Celeste Sáenz de Miera, segretaria generale del Club.
Il
premio più significativo è stato quello attribuito a Julian Assange, il cui
nome è divenuto «simbolo mondiale del nuovo giornalismo di inchiesta e
denuncia, della lotta contro la manipolazione dei dati e l’occultamento dei
reali interessi che si nascondono dietro le presentazioni mediatiche». Il
Premio ad Assange è stato ritirato da Pedro Miguel, direttore di Wikileaks in
Messico.
A Manlio
Dinucci – i cui articoli vengono spesso riportati in spagnolo sulla rivista del
Club de Periodistas de México – è stato attribuito il Premio internazionale di
analisi geostrategica, con la motivazione che «mette le sue conoscenze di
ricercatore e le sue capacità di analisi al servizio del pacifismo mondiale, in
un’epoca di gravi minacce per l’integrità di molte nazioni, quale una delle
voci che difendono la ragione e la giustizia».
Nella
presentazione la segretaria del Club, Celeste Sáenz de Miera, ha
evidenziato l’importanza della Dichiarazione di Firenze pubblicata, al termine
del Convegno internazionale del 7 giugno, dal CNGNN e da Global Research, il
centro canadese di ricerca sulla globalizzazione diretto dal Prof. Michel
Chossudovsky.
Discorso
completo di ringraziamenti al Club dei giornalisti del Messico, A.C.
Stimati Colleghi e Amici,
è un grande onore per me ricevere il Premio
Internazionale di Giornalismo del prestigioso Club di Giornalisti del Messico.
Anche se operiamo in contesti diversi, penso che abbiamo
di fronte la stessa fondamentale questione: qual è oggi il ruolo dei
giornalisti? La risposta è più complessa di quanto sembri.
Uno sviluppo tecnologico senza precedenti ha creato,
nello spazio di una generazione, un sistema di informazione e comunicazione
esteso su scala globale: le stesse notizie e immagini arrivano
contemporaneamente in ogni paese ed entrano in ogni casa collegata alla rete
televisiva e a Internet.
La velocità con cui sono avvenute e avvengono tali
trasformazioni rischia però di far perdere di vista le caratteristiche del
fenomeno: l’informazione e comunicazione globale ha in realtà le sue
«frontiere».
Il divario nelle tecnologie della informazione e
comunicazione (il cosiddetto digital
divide) è molto forte.
I centri motori del sistema globale di informazione e
comunicazione sono largamente concentrati nei paesi definiti (secondo le
categorie convenzionali) «più sviluppati». Qui si trovano le case madri di
colossali gruppi multimediali che sono in grado di influenzare le opinioni e i
gusti della gente su scala planetaria.
L’elemento decisivo non è la tecnologia, ma l’uso che se
ne fa.
Ad esempio, la capacità della televisione di far arrivare
in ogni paese le immagini di un avvenimento, mentre da un lato può essere usata
per allargare l’orizzonte conoscitivo dei telespettatori, dall’altro può essere
usata per restringerlo inducendoli a credere che esista solo ciò che si vede e
non esista ciò che non si vede.
La capacità diInternet di mettere in contatto persone di tutto il mondo può da un lato
servire allo sviluppo delle multiculturalità, ma dall’altro può servire
all’egemonia di una determinata lingua e cultura sulle altre. Lo stesso vale
per i social networks, estesi a
livello planetario.
In generale, il sistema globale di informazione e
comunicazione può servire da un lato alla conoscenza reciproca, contribuendo a
creare relazioni di pace, dall’altro può servire alla preparazione
dell’opinione pubblica alla guerra, ad esempio attraverso campagne mediatiche
di demonizzazione di determinati paesi e governi.
In tale quadro è fondamentale il ruolo dei giornalisti.
Essi non devono essere ridotti a semplici distributori di informazioni
preconfezionate nei centri del potere mediatico. Devono essere i ricercatori
instancabili della verità, devono avere il coraggio di dire ciò che altri
tacciono. Un compito spesso duro e rischioso, oggi più importante che mai per
le grandi scelte da cui dipende il futuro dell’umanità.
E’ il compito che portate avanti voi, stimati amici del Club di Giornalisti del Messico. Apprezzo quindi in modo
particolare il premio che mi avete fatto l’onore di conferirmi, símbolo di un
comune impegno sullo stesso fronte di lotta.
Nota
più completa sull’autore:
Manlio
Dinucci, giornalista e sagista, ha
vissuto e lavorato a Pechino negli anni Sessanta, contribuendo alla
pubblicazione della prima rivista ciñese in lingua italiana e alla diddusione
delle Lettere dalla Cina della
giornalista statunitense Anna Louise Strong.
Negli anni Ottanta, ha diretto la rivista Lotta per la pace (nata dall «Appelo contro l’installazione dei missili
nucleari in Italia», lanciato nel 1979 da Ludovico Geymonat e altri) ed è
stato direttore esecutivo per l’Italia della
International Physicians for the Prevention of Nuclear War, associazione vincitrice
del premio Nobel per la pace nel 1985.
Collaboratore de il manifesto, con la rubrica settimanale L’Arte
della Guerra. Collaborattore di Pandora TV, diretta da Giulietto Chiesa. È
anche autore di teste scolastici di geografía umana.
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