The true origins of the two World Wars have been deleted from all our history books and replaced with mythology. Neither War was started (or desired) by Germany, but both at the instigation of a group of European Zionist Jews with the stated intent of the total destruction of Germany. The documentation is overwhelming and the evidence undeniable. (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) (8) (9) (10) (11)
That history is being repeated today in a mass grooming of the Western world’s people (especially Americans) in preparation for World War III – which I believe is now imminent.
Lo stato delle relazioni tra Italia e
Russia è «eccellente»: lo afferma il premier Conte ricevendo a Roma il
presidente Putin. Il messaggio è tranquillizzante, anzi soporifero nei confronti
dell’opinione pubblica. Ci si limita, fondamentalmente, allo stato delle
relazioni economiche.
La Russia, dove operano 500 aziende
italiane, è il quinto mercato extra-europeo per il nostro
export e fornisce il 35% del fabbisogno italiano di gas naturale.
L’interscambio – precisa Putin – è stato di 27 miliardi di dollari nel 2018, ma
nel 2013 ammontava a 54 miliardi. Si è quindi dimezzato a causa di quello che
Conte definisce il «deterioramento delle relazioni
tra Russia e Unione europea che ha portato alle sanzioni europee» (in
realtà decise a Washington).
Nonostante ciò
vi è tra i due paesi una «intensa relazione a tutti i
livelli».
Toni rassicuranti che ricalcano quelli della visita di Conte a Mosca nel 2018 e
del premier Renzi a San Pietroburgo nel 2016, quando aveva garantito che «la
parola guerra fredda è fuori dalla storia e dalla realtà». Prosegue così la
sceneggiata.
Nelle relazioni con la Russia, Conte (come
Renzi nel 2016) si presenta unicamente nelle vesti di capo di governo di un paese
dell’Unione europea, nascondendo dietro le quinte l’appartenenza dell’Italia alla
Nato sotto comando degli Stati uniti, considerati «alleato privilegiato». Al
tavolo Italia-Russia continua quindi a sedere, quale convitato di pietra, l’«alleato
privilegiato» sulla cui scia si colloca l’Italia.
Il governo Conte dichiara «eccellente» lo
stato delle relazioni con la Russia quando, appena una settimana prima in sede
Nato, ha accusato di nuovo la Russia di aver violato il Trattato Inf (in base alle «prove» fornite da Washington),
accodandosialla decisione Usa di affossare
il Trattato per schierare in Europa nuovi missili nucleari a raggio intermedio
puntati sulla Russia.
Il 3 luglio, il giorno prima della visita
di Putin in Italia, è stata pubblicata a Mosca la legge da lui firmata che
sospende la partecipazione russa al Trattato: una mossa preventiva prima che
Washington ne esca definitivamete il 2 agosto.
ØLo stesso Putin ha avvertito che, se gli
Usa schiereranno nuove armi nucleari in Europa a ridosso della Russia, questa
punterà i suoi missili sulle zone in cui sono dislocate.
ØÈ così avvertita anche l’Italia, che si
prepara a ospitare dal 2020 le nuove bombe nucleari B61-12 a disposizioe anche
dell’aeronautica italiana sotto comando Usa.
ØUna settimana prima della conferma dell’«eccellente»
stato delle relazioni con la Russia, il governo Conte ha confermato la
partecipazione italiana alla forza Nato sotto comando Usa di 30 navi da guerra,
30 battaglioni e 30 squadre aeree dispiegabili entro 30 giorni in Europa contro
la Russia a partire dal 2020.
ØSempre in funzione anti-Russia navi
italiane partecipano a esercitazioni Nato di guerra sottomarina; forze
meccanizzate italiane fanno parte del Gruppo di battaglia Nato in Lettonia e la
Brigata corazzata Ariete si è esercitata due settimane fa in Polonia, mentre
caccia italiani Eurofighter Typhoon vengono schierati in Romania e Lettonia.
Tutto
ciò conferma che la politica estera e militare dell’Italia viene decisa non a
Roma ma a Washington, in barba al «sovranismo» attribuito all’attuale governo.
Le
relazioni economiche con la Russia, e anche quelle con la Cina, poggiano sulle
sabbie mobili della dipendenza italiana dalle decisioni strategiche di
Washington. Basta ricordare come
nel 2014, per ordine di Washington, venne affossato il gasdotto South Stream Russia-Italia,
con perdite di miliardi di euro per le aziende italiane. Con l’assoluto
silenzio e consenso del governo italiano.
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